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Carlo Fabrizio Parona

Carlo Fabrizio Parona (1855-1939)

1855

Nasce a Melegnano (Milano)

 

1878

Si laurea in Scienze Naturali all’Università di Pavia. Subito dopo viene assunto dal prof. Torquato Taramelli come assistente alla cattedra di Geologia della stessa Università. Contemporaneamente inizia a insegnare Scienze Naturali all’Istituto Tecnico di Pavia.

1883
Realizza la sua prima opera “Studi geologici sulle conche di Terni e di Rieti. Contributo allo studio della fauna liassica dell'Appennino Centrale”.

1889

Inizia la carriera di professore di Geologia all’Università di Torino.

In questo periodo cominciò a interessarsi alla paleontologia, in particolare alle rudiste, molluschi bivalvi estinti costruttori di enormi scogliere divenuti parte integrante dell’Appennino meridionale. In quei tempi la separazione specialistica nelle diverse discipline scientifiche non era ancora accentuata, come avvenne successivamente. In tale contesto, la preparazione poliedrica del Parona in ambito geologico, fu particolarmente  evidente, in quanto approfondì studi  su diverse materie, realizzando personalmente anche le illustrazioni scientifiche dei suoi lavori.

 

1900

Approfondendo gli studi sulle rudiste, pubblica l’importante studio  “Sopra alcune rudiste senoniane dell’Appennino meridionale”.

 

1901

Viene eletto presidente della Società Geologica Italiana.

Alcune specie di rudiste appena scoperte vengono dedicate a lui.

 

1903

Pubblica il “Trattato di geologia con particolare riguardo alla Geologia d'Italia”, opera che ha rivestito un ruolo fondamentale di riferimento nello studio della geologia italiana.

 

1908

Viene eletto presidente dell'Accademia delle Scienze di Torino e socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. Giolitti, in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, lo nomina presidente del Regio Comitato Geologico d’Italia, carica in cui verrà confermato più volte fino al 1925.

 

1909

Prosegue e completa gli studi sui biocostruttori, pubblicando sulle Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia, il lavoro “La fauna coralligena del Cretaceo dei Monti d’Ocre”.

 

1910

Viene nominato presidente della “Commissione per lo Studio delle variazioni periodiche dei ghiacciai”,  istituita nel 1904.

 

1913

Il governo gli commissiona uno studio geologico dei territori libici,  finalizzato  al miglioramento agrario della ex colonia italiana. Tale studio viene pubblicato con il titolo “La Tripolitania settentrionale”.

 

1922

Prosegue gli studi geologici e realizza il lavoro “Caratteri ed aspetti geologici del Piemonte”.

 

1927

Partecipa alla realizzazione del volume: “Relazioni Scientifiche della Spedizione Italiana De Filippi nell'Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn cinese (1913-1914)” edito da Zanichelli, attraverso due studi sui reperti fossili raccolti durante quella spedizione.

 

1930

All’età di 75 anni si conclude la sua lunga carriera accademica, nel corso della quale ha  condotto innumerevoli studi e realizzato ben 174 pubblicazioni scientifiche.

 

1933

Continua a lavorare sui fossili libici  e pubblica lo studio “Di alcune rudiste della Tripolitania”.

 

1935

Pubblica l’opera divulgativa “Il Piemonte e i suoi paesaggi”.

 

1939

Muore a Busto Arsizio (Milano) all’età di 84 anni.

 

Per approfondimenti:

Grossi F. (2011) - “Carlo Fabrizio Parona (1855-1939): mezzo secolo di geologia” in Uomini e ragioni: i 150 anni della geologia unitaria. Atti. Sessione F4, Geoitalia  2011, VIII Forum Italiano di Scienze della Terra, Torino, 19 - 23 settembre 2011. ISPRA. pp. 109 -119.