Mario Canavari
Mario Canavari (1855-1928)
1855
Nasce a Camerino, in una famiglia di piccoli industriali marchigiani e studia presso l’Università di Pisa.
1879
Si laurea in Matematica presso la suddetta Università. Successivamente si appassiona anche agli studi naturalistici, in particolar modo alla Paleontologia, divenendo allievo di Giuseppe Meneghini. Si specializza in Geologia e Paleontologia, pubblicando ben presto i suoi primi lavori.
1881
Grazie a una borsa di studio per il perfezionamento all'estero, trascorre un periodo di approfondimento e ricerca a Monaco di Baviera sotto la guida del famoso geologo e paleontologo tedesco Karl Alfred von Zittel.
1882
Pubblica: Beiträge zur Fauna des unteren Lias von Spezia, in Palaeontographica, vol. 29
1886
Ottiene l’abilitazione alla libera docenza presso l’Università di Pisa, dove diviene collaboratore di Meneghini. A seguito della scomparsa di Meneghini nel 1889, diviene Professore ordinario di Geologia e Direttore dell'Istituto e del Museo Geologico dell'Università di Pisa.
1895
Sul modello della rivista "Paläontographica" diretta da von Zittel nel periodo del suo soggiorno a Monaco di Baviera, fonda la rivista scientifica "Palaeontographia Italica" tuttora pubblicata dalla Società Toscana di Scienze Naturali, che dirigerà fino alla morte.
1899
Diviene socio nazionale della Regia Accademia dei Lincei e viene eletto Presidente della Società Geologica Italiana.
1906
Inizia a dedicarsi anche all’insegnamento della Geografia fisica e meteorologia, attività che proseguirà fino al 1921.
1909
A Pisa negli corso degli anni ricopre anche cariche pubbliche, come consigliere comunale e provinciale, assessore e pro-sindaco. Prende parte alla Massoneria nella Loggia Ettore Socci di Pisa. Politicamente è repubblicano e mazziniano. Negli anni del fascismo non si iscriverà mai al partito.
1921
Diviene Presidente della Società Toscana di Scienze Naturali, carica che mantiene sino al 1928. Nella sua carriera contribuisce anche al rilevamento della Carta Geologica d'Italia; la sua vasta produzione scientifica riguarda specialmente le rocce dell'Appennino centrale, i fossili mesozoici di varie regioni italiane, problemi di geologia applicata e geoidrologia.
1928
Muore a Pisa. Pochi mesi prima della sua morte viene pubblicata la sua opera più importante, il Manuale di geologia tecnica con speciale riguardo alle applicazioni per l'Ingegneria, un poderoso trattato di geologia tecnica, stratimetria e idrologia. Al Canavari è stata dedicata una via che porta il suo nome, sia a Pisa che a Roma.